Daniele Masera
Classe 1966, libero professionista.
Dopo una prima e breve incursione nel Judo all’età di 8 anni, ho cominciato a praticare il Kung-fu nel 1980, poco più che adolescente, sull’onda di un paio di film di arti marziali abbastanza brutti anche se avvincenti, del genere di quelli che avevano riempito le palestre in quegli anni; per un caso fortuito la scuola che aveva appena aperto a Chiavari, giusto un anno prima, era quella del M° Shin Dae Woung, ben più seria dei motivi che in palestra mi ci avevano portato.
Incominciai pertanto la mia lunga esperienza nella Scuola Dae Woung sotto l’insegnamento degli allora istruttori Renato Raibaudo e Luca Ghinolfi (kung-fu) e qualche anno più tardi anche di Gianni Castagnino (tai-chi) presso la sede di Rapallo.
Nel 1984 conseguo la cintura gialla diventando così allievo diretto del Maestro Shin Dae Woung: già dall’anno seguente, anche in coincidenza con il termine dei miei studi, incomincia il vero e proprio salto nell’approfondimento dell’Arte in un lungo cammino col Maestro fatto anche di numerosi Stages, Trofei, Campionati e Dimostrazioni in giro per l’Italia (tra le quali, forse la più importante, la Pasqua del Budo organizzata da “Samurai” nell’aprile del 1995).
Il 20 luglio 1996 in Val Veronza (Trentino), dopo un estenuante allenamento di una settimana con sessioni per 7/8 ore al giorno, ed un esame finale durato più di tre ore, conseguo il primo grado della cintura nera. Un traguardo che, per chi conosce la scuola Dae Woung, sa bene il grado di sacrifici che richiede.
Ma la cintura nera non è un traguardo. Non lo deve essere. Chi pratica arti marziali per arrivare solo a questa meta e poi fermarsi non ha capito nulla dell’Arte in se stessa.
La cintura nera è un nuovo inizio, per il traguardo più importante: continuare nella crescita e nella conoscenza di se’ stessi, dell’arte marziale e del mondo che ci circonda.
E quindi ho ripreso il cammino, fatto ancora di allenamenti quotidiani, stages e dimostrazioni con il Maestro, fino ad arrivare a conseguire il 9 agosto 2014 (dopo altri 18 anni) a Rapallo, presso il Tempio Chen Gi In, il secondo grado della cintura nera della Scuola Shin Dae Woung.
E ancora una volta, il conseguimento del grado è stato solo lo spunto per “ricominciare” di nuovo.
Ho seguito il Maestro Shin sino alla fine, sino al suo ultimo allenamento il 15 luglio 2016, nonostante fossimo entrambi “provati”: lui da una malattia che lo stava trascinando alla morte, io da una recentissima operazione al cuore. Ma in quell’ultimo allenamento ho compreso la cosa più importante: l’Arte non muore con noi. Si trasferisce di Maestro in Allievo come di Padre in Figlio. E questo da sempre. Dentro di Noi portiamo i movimenti che Antichi Maestri praticavano già secoli e secoli fa. E per questo continuerò l’opera di trasmissione di ciò che a me è stato insegnato.